martedì 22 novembre 2011

ATTENTI AL CANE E... AL CINGHIALE

Soprattutto d'estate, quando le famiglie volano in vacanza e non vogliono "pesi" da portarsi dietro, l'abbandono di animali - cani e gatti in particolare - diventa all'ordine del giorno. Così come le campagne contro i padroni senza cuore, che aprono lo sportello e, magari in autostrada, "lanciano" l'amico fidato per sgommare via all'istante senza lasciare tracce. Non si può che inveire e dare dei bastardi a questa gente qua che, oltre alla disumanità del gesto e alla violenza nei confronti dell'animale, creano un pericolo notevole alla circolazione stradale o autostradale. Giusto pochi giorni fa è arrivata una segnalazione che spesso si sente su ISORADIO - quella di animali vaganti - e arrivati a quel chilometro abbiamo trovato due cani da caccia che, dopo un'escursione in corsia di sorpasso, si erano arrampicati su una collinetta adiacente l'autostrada. Fortunatamente erano cani fragili, impauriti e tremanti, quindi facilmente avvicinabili; insomma, non il classico pitbull che ti vede e tenta di sbranarti un braccio... Non è stato difficile recuperarli... In questo caso si trattava di semplice distrazione da parte del padrone, altre volte - ahimè - di puro me-ne-lavo-le-mani-che-cazzo-me-ne-frega-di-sta-bestia...

Di esemplari autostradali, animali a passeggio sull'autostrada per qualsiasi motivo, ce ne sono davvero tanti: cani in maggioranza, ma anche gatti per quel che riguarda quelli domestici; parlando di animali selvaggi invece, in tratti come ad esempio quello appenninico tra Firenze e Bologna, non mancano caprioli - tantissimi -, fagiani e... cinghiali. Qui a fianco un bellissimo esemplare di cucciolo di cinghiale - una cinghialina per la precisione - ritrovato in una piazzola di sosta alcuni mesi fa...

mercoledì 16 novembre 2011

LA MUSICA DEGLI SQUALLOR

Mi sono sempre chiesto, vedendo i super-tir di nuova generazione - bisonti in autostrada - il perché di tanta tamarria compressa in pochi metri di carrozzeria.
Ci sono i camionisti dediti a Padre Pio che sfoggiano gigantografie del Santo sul retro dell'autoarticolato o autotreno che sia: veri e propri fedeli a vedere come offrono la loro pietas autostradale, fatta di infrazioni una dietro l'altra, a cominciare dagli eccessi di velocità per continuare coi sorpassi vietati, per finire con la distanza di sicurezza inesistente e i vaffa a spron battuto. Un gruppo di fedeli ben nutrito che allestisce una sorta di teatro in movimento, per poi essere tutt'altro dietro le quinte... 
Le figure religiose (non solo Santi, ma anche immagini della Madonna, di Gesù o del Papa) sono le più presenti ma non mancano altri soggetti: ci sono i cultori di Arsenio Lupin, il ladro gentiluomo, e dei suoi alleati Jigen (l'abile pistolero) e Goemon (il samurai), raffigurati sempre nella zona posteriore; oppure  la classica strafiga da calendario tutta culo e tette che si amalgama con la carrozzeria (ohibò che carrozzeria!) o le fiamme avvolgenti sugli sportelli del tir. Luci stroboscopiche colorate fanno da contorno, tanto che i camion a volte sembrano un anticipo del Natale.
Ma quello che colpische di più all'occhio del viaggiatore autostradale sono le scritte sul cruscotto principale, di fronte al parabrezza coi quali il bel tamarro si identifica: EL GRINTA, GINETTO, CAMILLO, NAFTA, TURBINA, SANDOKAN, POPONE, DRACULA, 100 CAPELLI sono solo alcuni degli infiniti nomignoli che solo sul quel cruscotto si possono ammirare. Una volta ho visto una scritta che mi è rimasta impressa: SQUALLOR. Ma il camionista a chi si riferiva... al mitico gruppo conosciuto per la loro musica demenziale? Beh, tra loro la vecchia band troverebbe nuovi e degni front men...




venerdì 4 novembre 2011

PREVISIONI METEO: CIELO NUVOLOSO

Capiterà a molti guidando di alzare gli occhi al cielo. Meteo in costante divenire. Stai andando dalla fidanzata, a trovare la mamma, a una cena con gli amici o a un impegno di lavoro e dirigi la tua macchina, magari in autostrada, e per un attimo l'occhio si distrae - non dovrebbe! - e cade sopra di te: il cielo è terso e rasserenante, oppure opaco che promette neve o nascosto dalla nebbia; magari le previsioni danno acqua ed ecco un bel cielo nuvoloso. Spesso le protagoniste di questo spazio celeste sono proprio loro, le nuvole, presenti a noi tante ore ogni giorno, - visibili dall'autostrada come dalla finestra di casa -, con le loro forme piene di vita. Citazione obbligata della canzone di Fabrizio De André, Le Nuvole:


 "Vanno, vengono, ogni tanto si fermano e quando si fermano sono nere come il corvo, sembra che ti guardano […] certe volte sono bianche e corrono e prendono la forma dell'airone o della pecora o di qualche altra bestia... ma questo lo vedono meglio i bambini […] Vengono, vanno, ritornano e magari si fermano tanti giorni che non vedi più il sole e le stelle..."




Non so perché, ma in autostrada le nuvole si notano ancora di più. Forse per il contrasto tra la natura artificiale e naturale, per cercare in loro qualcosa di più vivo del cemento... o semplicemente perché la serpentina autostradale si presta come sfondo/cornice di paesaggio. Il passeggero a lato del guidatore è il beneficiario in toto dello spettacolo e può notare che le forme sono singolari e multiformi, con un richiamo soprattutto al mondo animale. Ad esempio nel mezzo della foto qui a destra ci vedo un bel muso di un cane ma - volendo e a seconda della soggettività dell'occhio - anche altro... Qui sotto invece mi appare un cammello o dromedario... E poi le forme possono anche avere un significato, come conferma il detto: "Cielo a pecorelle, acqua a catinelle..."



La verità, e non lo dico io ma è un dato oggettivo, è che non ci accorgiamo più di loro, che non ci fermiamo più ad ammirarle, presi come siamo da mille input e dai ritmi infernali con i quali viviamo.. Lo dice la canzone che sono solo i bambini - detentori di uno spazio di cui gli adulti sono spesso sprovvisti - che se ne accorgono... Penso ad alcune parole di un illuminato, seppur discutibile, come era Osho:
"In passato, l'uomo era naturalmente meditativo; nelle società tradizionali la vita non era complicata e tutti avevano il tempo sufficiente per stare seduti senza fare niente, oppure guardavano le stelle, osservavano gli alberi o ascoltavano il canto degli uccelli. La gente aveva intervalli di passività profonda e, in quei momenti, l'uomo acquistava salute e integrità, in un crescendo costante."
La nevrosi dei nostri tempi, aggiungo io, è figlia della morte dei "tempi morti" che in realtà sono vivi: un gioco di parole per dire che dai bambini bisogna imparare a guardare, a godere delle nuvole - piccolo esempio di tutto ciò che ci circonda -, senza temere il vuoto da cui fuggiamo continuamente inventandoci impegni.
Ma, mi raccomando, le nuvole mentre si guida in autostrada (o meglio mentre si guida, al di là del luogo) vanno appena adocchiate... per evitare conseguenze e acquistare momenti rigeneranti osserviamole con calma quando siamo fermi in piazzola o all'area di servizio!

mercoledì 2 novembre 2011

NUOVO MODELLO DI AUTO

"Smettila di drogarti"... Solitamente una battuta tra amici quando uno dice una cavolata o confonde una cosa per un'altra o ha una visione non reale... 
Molto probabilmente l'altra notte io e il mio collega abbiamo pensato questo l'uno dell'altro quando - durante un turno in autostrada - abbiamo intravisto questo nuovo modello di auto: L'AUTO CON DUE TESTE. Sembra il nome di un mostro che si materializza sull'asfalto ma richiamerebbe sicuramente l'attenzione...
Fatto sta che di irrealtà non si trattava: doppio motore, doppio volante, doppio cruscotto e... mmmh, qualche dubbio sulla riuscita del modello... Magari è un prototipo iniziale, potrebbe essere - perché no - la rivoluzione del settore auto in questi tempi di crisi: due al prezzo di una, con la possibilità di unità o sdoppiamento (con un pulsante segreto stile "Supercar") e conseguente guadagno in termini di spazio-parcheggio e... no, confort non direi proprio... 

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